Fondo Europeo per l'integrazione di Cittadini di Paesi Terzi
Nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione è stata sottoscritta dal Ministero dell’Interno – Autorità di Gestione F.E.I per l’Italia - dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Comitato Nazionale Italiano Permanente per il Microcredito, la convenzione per la realizzazione del Progetto A.MI.C.I. – Accesso al Microcredito dei Cittadini Immigrati – con il preciso obiettivo di facilitare l’accesso degli stranieri al mercato del lavoro attraverso la costituzione di microimprese e forme di autoimpiego; in altre parole di promuovere il microcredito in favore di immigrati quale strumento di inclusione sociale ed economica.
Il progetto A.MI.C.I. – Accesso al Microcredito dei Cittadini Immigrati - si inserisce nel contesto delle azioni promosse dalla Commissione Europea al fine di sostenere l’occupazione e la ripresa economica attraverso lo strumento del microcredito.
In considerazione dell’importante presenza migratoria nel nostro paese, orientata verso una progressiva stabilizzazione e con rilevanti riflessi non soltanto in abito sociale ma anche in ordine alle relazioni tra immigrati e circuiti economici, nel 2010, nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione, è stata sottoscritta dal Ministero dell’Interno – Autorità di Gestione F.E.I per l’Italia - e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la convenzione per la realizzazione del Progetto A.MI.C.I. con il preciso obiettivo di facilitare l’accesso degli stranieri al mercato del lavoro con la costituzione di microimprese e forme di autoimpiego tramite lo strumento del microcredito.
In questo contesto il Comitato Nazionale Italiano Permanente per il Microcredito (CNM) ha assunto il compito di studiare le dinamiche che caratterizzano l’avvio delle attività imprenditoriali create grazie al microcredito da soggetti immigrati, ovvero l’esistenza e il ricorso a servizi di accompagnamento allo start-up d’impresa e di tutoraggio in itinere delle imprese avviate, la loro consistenza economica e la loro vitalità, nonché la loro sostenibilità temporale e finanziaria, al fine di individuare le best practice della filiera del microcredito che rappresentino risposte concrete ai bisogni di integrazione economica e sociale espressi dalla componente immigrata nei diversi territori.
Gli obiettivi generali del progetto attribuiti al CNM riguardano, in primo luogo, l’istituzione e la successiva animazione di una Rete di soggetti portatori di interessi del settore pubblico, del privato e del non-profit che operano nell’ambito del sostegno all’integrazione socio-economica dei microimprenditori immigrati e, in secondo luogo, lo studio e la definizione di un modello condiviso di accesso al microcredito, improntato a criteri di sostenibilità e fattibilità operativa, da implementare in collaborazione con gli altri partner territoriali del progetto.
Il primo obiettivo è stato conseguito attraverso il supporto del CNM al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali selezionando 34 soggetti da coinvolgere nella Rete, tra i quali Amministrazioni centrali, Regioni, Enti locali, soggetti del privato e del no profit, come pure rappresentanti del settore bancario e delle fondazioni, che hanno sviluppato esperienze di microcredito o che hanno operato in favore degli immigrati. Il CNM, ha curato le relazioni fra i componenti della Rete stessa e il Gruppo di lavoro permanente, presiedendo all’attuazione di tutte le attività del progetto A.MI.C.I, affinché questi attori possano essere soggetti attivi nei confronti dei territori di appartenenza per il conseguimento dello scopo principale del progetto, ossia, la promozione del microcredito in favore di immigrati quale strumento di integrazione e partecipazione al mercato del lavoro.
Il secondo obiettivo è stato realizzato con la definizione di un modello di accesso al microcredito per gli immigrati. Attraverso una verifica empirica rivolta ai promotori delle iniziative di microcredito ed ai relativi intermediari bancari si è voluto analizzare il loro sentiment sul tema di microcredito. In particolare, la verifica empirica ha inteso acquisire, per ciascun programma di microcredito preso in considerazione, informazioni concernenti i seguenti temi d’indagine: architettura operativa e finanziaria e performance dei programmi. Alla luce dei risultati emersi nel corso della verifica empirica e degli incontri di animazione della RETE si è costruito un business model che possa ottimizzare la filiera del microcredito, riducendo le inefficienze e accrescendo il valore generato per i soggetti coinvolti.
Nella predisposizione di tale modello, particolare attenzione è stata riservata alla definizione dei compiti e delle responsabilità di ciascun soggetto coinvolto nella filiera (i policy maker istituzionali, il promotore dell’iniziativa di microcredito, gli intermediari bancari e i gestori/intermediari di garanzia) con l’obiettivo di eliminare le sovrapposizioni di funzioni e le duplicazioni di attività e di costi, e non incorrere nella “produzione” di diseconomie maggiori dei benefici economici.
Il lavoro di studio, ricerca e modellizzazione di questo progetto è stato raccolto in una pubblicazione dal titolo “A.MI.C.I. – accesso al microcredito per i cittadini immigrati – Il modello italiano” che riassume il percorso sviluppato dal gruppo di ricercatori del CNM coordinato da Giovanni Nicola Pes, e composto da Marco Paoluzi, Pasqualina Porretta, Paolo Rita, Nunzio Pagano, Elisa Iacomelli, Lorena Stamo e Laura Uliano. L’auspicio è che il loro impegno possa rappresentare un valido contributo per la diffusione di questo importante strumento di sviluppo, di inclusione sociale e di lotta alla povertà, contribuendo all'affermazione della via italiana al microcredito.