l progetto "Riparti da te" è il frutto di una consultazione pubblica voluta dall'ENM e coordinata dalla dott.ssa Daniela Brancati, componente del Comitato Scientifico dell'Ente Nazionale per il Microcredito.
Abbiamo chiesto a un gruppo di associazioni femminili, esperti e operatori, di costituire con noi un network di attenzione, organismo informale che ci affianchi e supporti in alcune scelte. In particolare abbiamo definito insieme le linee di un nostro intervento nel microcredito per le microimprese femminili.
L'iniziativa - che ha coinvolto un numero crescente di soggetti tra istituzioni pubbliche, di micro finanza, associazioni di categoria, sindacati, no-profit, e associazionismo, a vario titolo impegnati sui temi della promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile - ha definito alcuni obiettivi prioritari. Innanzitutto contribuire a compensare il divario di genere esistente nell'accesso al credito tradizionale, promuovendo lo sviluppo di specifici modelli e strumenti di microcredito in un'ottica di genere, valutare la performance sociale dei programmi rivolti alle donne, sensibilizzare gli operatori del credito e fornire un'informazione mirata al target femminile sugli strumenti micro finanziari, promuovendo una community di soggetti interessati al microcredito femminile e infine, contribuendo alla formazione della cultura imprenditoriale e finanziaria femminili.
Di conseguenza il network ha sottolineato la necessità di rafforzare il coordinamento generale delle iniziative che riguardano l'accesso al credito per le donne.
L'ENM ha così varato un primo intervento per la promozione e diffusione del Microcredito come opportunità per il mondo dell'imprenditoria femminile, con la campagna istituzionale (diffusa sulle tre reti Rai dall'8 al 17 ottobre 2013 con circa 10 passaggi al giorno e sul web), "Riparti da te" presentata alla stampa il 30 settembre 2013 presso la sala stampa della Presidenza del consiglio dei Ministri insieme al ministro del lavoro all'epoca Enrico Giovannini.
Grande è stato l'interesse suscitato dalla campagna, tanto che le richieste di orientamento del microcredito ammontano a 12.000, che hanno trovato risposta sul sito costruito ad hoc www.microcreditodonna.it .
Sono anche pervenute numerose richieste di adesione al network, e per una comunicazione più veloce e informale da poco è stata istituita una pagina facebook.
L'ENM non nasce come ente erogatore, ma indirizza le future imprenditrici verso le soluzioni disponibili. Tuttavia per questo specifico obiettivo ha deciso di realizzare un progetto pilota di microcredito dedicato all'imprenditoria femminile, con il contributo di tutti i soggetti che hanno preso parte all'organizzazione.
Con l'obiettivo di informare il network del successo ottenuto dalla campagna "Riparti da te" e definire nuovi obiettivi, si è svolto un terzo incontro, il 24 febbraio 2014, presso lo Spazio Europa, dell'Ufficio d'informazione in Italia del Parlamento europeo e della rappresentanza della Commissione europea.
Il dibattito, presieduto dalla dott.ssa Daniela Brancati, in qualità di coordinatrice del progetto Microcredito Donna, si è svolto dalle ore 15.00 alle ore 18.00 in presenza dell'on. Mario Baccini, Presidente dell'Ente Nazionale per il Microcredito, Riccardo Graziano, Segretario generale dell'Ente Nazionale per il Microcredito e Marco Paoluzi, Responsabile del Progetto Microcreditodonna.
In particolare si sono sviluppati i seguenti argomenti:
• Bilancio della campagna Riparti da te e valutazione della risposta di pubblico;
• Progetto pilota Microcreditodonna per il Lazio, dell'Ente Nazionale per il Microcredito.
• Corso di orientamento alla creazione di microimprese nel contesto de Progetto pilota
• Coinvolgimento del network nelle future attività di Microcreditodonna.
Si sono approfondite le questioni legate alla formazione, informazione e accompagnamento delle donne nei percorsi finalizzati alla creazione dell'impresa.
Molti interventi hanno evidenziato la necessità di:
a) rendere trasparenti e uniformi i parametri base per accedere al Microcredito,
b) definire un unico tasso di interesse applicabile a livello nazionale,
c) ridurre i tempi di attesa tra la presentazione del business plan e la comunicazione dell'esito della pratica.
Nel corso del dibattito sono emerse una serie di domande chiave, tra le quali i tempi di attesa per l'erogazione del credito; che tipo di incentivi possono avere gli enti no profit nella fase di assistenza tecnica; quali sono le garanzie richieste alle donne che chiedono questo prestito; e in che percentuale il rischio di credito ricade sulla banca.
Su questo ultimo argomento il Segretario generale dell'Ente Nazionale per il Microcredito Riccardo Graziano, ha dedicato un approfondimento a parte, informando sull'esistenza di una serie di strumenti in grado di aiutare gli istituti bancari nell'erogazione del microcredito.
Fra questi il fondo centrale di garanzia, all'interno del quale, sarà istituita, a breve, la sezione dedicata al microcredito che andrà ad affiancare le già utilizzabili, sezioni donne e sezione start-up.
Lo stesso ENM in partnership con la BCC di Roma, inoltre, attiverà un progetto di microcredito dedicato al mondo femminile attraverso l'istituzione di un fondo di garanzia che consentirà di applicare una leva finanziaria pari a 5 volte le risorse destinate, consentendo a soggetti cosiddetti non bancabili di poter accedere al credito.
Restano fra gli obiettivi di Microcreditodonna:
• dare vita ad un progetto pilota a livello nazionale, che coinvolga alcune regioni mirate, tra cui una del Nord, una del Centro e una del Sud, nelle quali avviare una sperimentazione sui due punti cruciali: informazione e formazione. Informazione rivolta a alle potenziali utenti del microcredito/micro finanza, formazione rivolta sia agli stessi soggetti, che ai bancari, affinché si possano rapportare in maniera diversa con le richiedenti;
• studiare un possibile servizio che l'Ente Nazionale per il Microcredito possa offrire nella fase dell'accompagnamento (attività di monitoraggio e servizi di assistenza tecnica messi a disposizione dei partecipanti del progetto) che lo renda un concreto punto di riferimento;
• realizzare un progetto per una comunicazione responsabile e sociale: produrre un questionario, pubblicato online su siti specifici, da cui possano emergere tutte le difficoltà legate all'accesso al credito per le donne che si traduca poi in un manuale di informazione di facile lettura che agevoli tale accesso.