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Il progetto VIRO: Un’opportunità di rilancio per l’occupabilità in Sicilia
Il programma VIRO mira a rafforzare le politiche attive del lavoro e le competenze professionali attraverso un approccio innovativo che include l’autoimprenditorialità, la microfinanza e la cooperazione pubblico-privato.
Il progetto VIRO - Valore Impresa Rafforzamento Occupazionale, avviato in Sicilia con una collaborazione istituzionale tra il Dipartimento del Lavoro dell’Impiego dell’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro e l’Ente Nazionale per il Microcredito, è una risposta concreta alla crisi occupazionale che da anni colpisce la regione. Finanziato nell’ambito del Piano Straordinario per Rafforzare l’Occupabilità in Sicilia, il progetto si inserisce in un ampio contesto di politiche europee e nazionali che mirano a migliorare le opportunità lavorative, focalizzandosi in particolare su giovani, donne e categorie vulnerabili come disoccupati di lungo periodo.
Il contesto socio-economico siciliano, caratterizzato da storiche fragilità economiche e sociali, è stato ulteriormente compromesso negli ultimi anni dalla crisi pandemica e dalle difficoltà geopolitiche globali. La pandemia ha innescato un’accelerazione della disoccupazione e ha messo in evidenza la necessità di un rinnovamento radicale delle politiche per l’occupabilità. Oggi, la sfida per la regione non riguarda solo la gestione di una crisi immediata, ma anche la costruzione di un sistema stabile e resilienti per il futuro.
Nel gennaio 2023, le aziende siciliane erano alla ricerca di ben 23.300 nuove assunzioni, ma hanno faticato a trovare le competenze giuste, con un gap sempre più ampio tra la domanda e l’offerta di lavoro. Questo fenomeno, che si allinea con la tendenza nazionale, riguarda diverse figure professionali, dai dirigenti agli operai specializzati, e colpisce principalmente il settore dei servizi. Nonostante una crescita in alcuni ambiti produttivi, come i Servizi, il Commercio e l’Industria, il tasso di disoccupazione in Sicilia rimane allarmante, fermandosi al 16,5%, molto sopra la media nazionale dell’8%. A preoccupare ulteriormente è il dato della disoccupazione giovanile, che nel 2022 ha raggiunto il 40%, mettendo la Sicilia tra le regioni europee con la più alta percentuale di giovani senza lavoro. La situazione femminile è altrettanto critica, con meno di una donna su tre occupata nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, un dato ben lontano dalla media europea del 63,4%. Questi numeri non sono solo un campanello d’allarme, ma segnalano l’urgenza di rivedere le politiche occupazionali. È il momento di pensare a un modello che stimoli realmente la crescita e la competitività, puntando su azioni integrate e concrete, che mettano al centro l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e rispondano alle sfide demografiche di una regione in forte invecchiamento.
La risposta a queste criticità è il rafforzamento delle politiche attive del lavoro. Queste politiche mirano a migliorare non solo l’accesso, ma anche la qualità delle opportunità occupazionali, con azioni specifiche rivolte alla riqualificazione professionale, al supporto dell’autoimprenditorialità e alla promozione del lavoro autonomo. La dimensione sociale del progetto si intreccia con quella economica, mirando a un ritorno alle dinamiche di sviluppo produttivo e sostenibile per la regione.
Il Piano Straordinario per rafforzare l’occupabilità in Sicilia, parte del Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013, si configura come un intervento mirato ad affrontare l’emergenza occupazionale, specialmente tra i disoccupati adulti e i lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. Esso si inserisce nel più ampio quadro delle politiche europee per l’occupazione, come delineato nel Green Deal e nel NextGenerationEU, che pongono l’accento su una crescita economica sostenibile e inclusiva.
La Commissione Europea, attraverso il ciclo di programmazione 2021-2027, ha riservato particolare attenzione a misure che favoriscano l’accesso al mercato del lavoro per giovani, donne e disoccupati di lungo periodo. Per la Sicilia, ciò si traduce in un’opportunità unica per accelerare l’adozione di misure concrete che contribuiscano a una transizione positiva nel mercato del lavoro regionale.
Le azioni messe in campo dal progetto VIRO si sviluppano su più fronti. Un aspetto fondamentale è il rafforzamento delle capacità amministrative e operative del Dipartimento del Lavoro e dei Centri per l’Impiego (CPI), che sono chiamati a gestire e implementare le politiche occupazionali regionali. Il progetto prevede l’introduzione di innovativi strumenti di capacity building, cioè attività di formazione e aggiornamento per i professionisti del settore pubblico e privato. Questo approccio mira a rendere il sistema pubblico più efficiente nel rispondere ai cambiamenti del mercato del lavoro e alle necessità dei disoccupati.
Inoltre, il progetto include misure per favorire la riqualificazione professionale e la certificazione delle competenze attraverso l’introduzione di un sistema di valutazione e monitoraggio delle abilità acquisite dai lavoratori, anche in contesti non formali. In parallelo, sono previste azioni per favorire il ricollocamento, volte a facilitare l’inserimento o il reinserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro, utilizzando anche strumenti innovativi come il workers buyout, riacquisto delle aziende da parte dei lavoratori, ossia un’azione di salvataggio dell’azienda, o di una sua parte, realizzata dai dipendenti che subentrano nella proprietà.
Un altro pilastro centrale del progetto è l’autoimprenditorialità. Con l’obiettivo di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, il progetto propone percorsi di accompagnamento e formazione per l’avvio di imprese, con particolare attenzione ai giovani, alle donne, ai NEET (Not in Education, Employment or Training), e a coloro che rischiano l’esclusione dal mercato del lavoro. Tra gli strumenti proposti, il microcredito riveste un ruolo fondamentale, supportando coloro che non hanno accesso ai tradizionali canali di finanziamento.
Il microcredito, che è stato un elemento chiave della politica occupazionale europea dal ciclo di programmazione 2014-2020, continua a essere utilizzato nel ciclo 2021-2027 per promuovere l’inclusione lavorativa e sociale. Questo strumento offre soluzioni finanziarie per l’avvio di piccole imprese e per il sostegno a imprese sociali, contribuendo a generare un impatto positivo sulle aree più fragili del Paese, come il Mezzogiorno e le aree industriali in crisi.
Ulteriore aspetto distintivo del progetto VIRO è la creazione di una rete partenariale pubblico-privata. Con il coinvolgimento delle imprese, delle agenzie per il lavoro e dei fondi interprofessionali, il progetto punta a garantire assunzioni stabili e di qualità. Questo approccio inclusivo e partecipativo è stato rafforzato dall’introduzione di misure di incentivazione per le imprese che assumono categorie vulnerabili e per quelle che investono in iniziative di welfare aziendale.
Inoltre, l’imprenditorialità femminile ha ricevuto un’attenzione particolare, con misure specifiche per facilitare l’accesso al credito, servizi di conciliazione vita-lavoro e soluzioni di welfare innovative per incentivare un maggiore coinvolgimento degli uomini nei compiti di cura.
Un altro elemento essenziale per il successo del progetto è il costante monitoraggio delle attività, che permette di adattare le politiche in corso d’opera. A tal fine, l’Ente Nazionale per il Microcredito svolge un ruolo chiave nel fornire assistenza specialistica e nel monitorare le iniziative di microcredito e autoimprenditorialità attivate sul territorio. La creazione di una rete di sportelli informativi per il microcredito, attiva in diverse regioni, facilita l’accesso alle risorse disponibili e sostiene la gestione delle politiche di lavoro attivo, con un focus particolare sul sostegno alla creazione d’impresa.
Il progetto VIRO si propone come una risposta innovativa e strategica alle difficoltà occupazionali della Sicilia, ponendo l’accento su misure di politiche attive del lavoro che vanno oltre la mera riqualificazione professionale. L’integrazione tra formazione, autoimprenditorialità, microcredito e innovazione sociale rappresenta una chiave di volta per la costruzione di un sistema occupazionale sostenibile e inclusivo. Grazie alla collaborazione tra enti pubblici e privati, e al coinvolgimento diretto delle imprese, il progetto può rappresentare un modello replicabile di intervento su scala regionale, con ricadute positive anche per il resto del Paese.
Nella operatività della collaborazione l’Ente Nazionale per il Microcredito con il team di progetto affiancherà la Regione Siciliana ed in particolare la struttura del Lavoro nel consolidamento delle competenze attraverso:
Azioni di sistema a supporto Dipartimento Lavoro e dei servizi – capacity building:
- Supporto al DG Lavoro nella definizione della programmazione dei fondi strutturali:
- Predisposizione della pianificazione degli interventi da attuare e Calendario Avvisi in uscita FSE+
- Revisione del PR FSE+;
- Complementarietà tra le azioni POC/FSE/GOL;
- Supporto al Servizio Programmazione del Dipartimento Lavoro (8 Consulenti Junior):
- Supporto alla definizione degli avvisi in uscita: fondi strutturali, fondi nazionali e fondi regionali;
- Supporto alla ricevibilità e ammissibilità delle proposte progettuali dei vari avvisi e bandi emessi;
- Supporto all’istruttoria e valutazione dei vari avvisi e bandi emessi;
- Supporto al Servizio Gestione del Dipartimento Lavoro;
- Supporto al Servizio UMC del Dipartimento Lavoro.
- Azione di raccordo e supporto con l’Osservatorio Regionale del Mercato del Mercato del Lavoro (CIAPI) per la possibile creazione di una rete stabile tra gli attori/Stakeholders per definire le linee d’intervento di cui abbisognano i comparti produttivi (possibile condivisione avvisi/bandi da porre in essere, attivazione di Politiche Attive del Lavoro rafforzate e mirate, incentivi alle imprese).
- Attuazione e definizione del processo di certificazione
Azioni a Supporto Centri per l’impiego:
- Supporto accoglienza e orientamento specialistico iniziale (attivata dalla presa in carico del CPI): supporto alla redazione del patto di servizio con specificità dell’analisi delle competenze acquisite in contesti informali e non formali - dossier del cittadino;
1A) Supporto all’attività di assesment delle competenze mediante l’utilizzo dello strumento informatico “piattaforma di assesment” finalizzato alla messa in trasparenza e validazione delle competenze: attività di formazione e supporto all’utilizzo dello strumento.
- Creazione rete stakeholder per definizione opportunità rispetto al progetto di vita/competenze acquisite;
- Supporto alla ricerca di interventi di riqualificazione professionale rispetto alle singole specificità dell’utente in relazione all’analisi dei fabbisogni emersa dal comparto produttivo, con particolare attenzione all’ambito della strategia S3;
- Supporto all’operatore del CPI in affiancamento per l’indirizzo azione Tirocinio/apprendistato (in complementarietà tra Avvisi Gol e Avvisi FSE+ Priorità 1 “Occupazione” – Priorità 3 “inclusione Sociale” Priorità 4 “Giovani”);
- Supporto all’accompagnamento al lavoro attraverso ausilio al CPI nella gestione di ricerca su portali dedicati
- Supporto all’autoimpiego e autoimprenditorialità anche attraverso l’accesso alle misure di finanza pubblica agevolata regionale e nazionale;
- Supporto all’attività di Scouting e orientamento all’accompagnamento all’autoimpiego;
- Creazione di laboratori di ricerca attiva del lavoro, piccoli gruppi max 3 utenti, mirata a specifici target (Giovani – Donne svantaggiate e/o vittime di violenza – disoccupati adulti) - Interventi di Politica Attiva Rafforzata;
- Desk c/o CPI informativo/orientativo su autoimpiego e autoimprenditorialità:
- promozione dei percorsi “Yes Start Up”, già presenti ed attivi in FSE+ Sicilia 2021-2027;
- Promozione del Microcredito imprenditoriale;
- accompagnamento alla definizione dell’idea imprenditoriale;
- ricerca di agevolazioni finanziarie e accesso al credito per soggetti non rientranti nel bacino tradizionale (complementarietà alle azioni FSE+), (esempio Selfiemployment di Invitalia, Resto al Sud 2.0);
- eventuale ausilio alla redazione di del Business Plan e alla richiesta delle agevolazioni;
- possibilità di accompagnamento all’avvio e gestione d’impresa con affiancamento mediante tutor/esperto nella fase di start-up, supporto alla messa a punto del piano di comunicazione e marketing e del bilancio e controllo di gestione;
- supporto alla certificazione delle competenze del singolo utente: dall’esperienza maturata in ambito di contesti informali e non formali alla certificazione formale della competenza.


