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Tiziana Lang

Ricercatrice ANPAL, esperta di politiche del mercato del lavoro

Abstract

Financial literacy, financial literacy, financial education, youth, women, inclusion, UMC, valuation, dual transition, digital finance, sustainability. The article outlines the process that led to the establishment of a shared financial competence framework for adults in the European Union and briefly presents the relevant aspects of this framework, identifying its strengths and suggesting proposals for possible future developments of financial literacy in the EU.

Parole chiave: alfabetizzazione finanziaria, competenza finanziaria, educazione finanziaria, giovani, donne, inclusione, UMC, valutazione, doppia transizione, finanza digitale, sostenibilità

Sommario

1 Le competenze finanziarie nell’Unione europea

1.1 Dal piano d’azione dell’unione dei mercati dei capitali al quadro di competenze finanziarie per l’Unione europea

1.2 Il quadro congiunto sulla competenza finanziaria per gli adulti nell’Unione europea

1.3 Le competenze finanziarie e la doppia transizione verde e digitale

1.4 Possibili sviluppi

1 Le competenze finanziarie nell’Unione Europea

Come noto, le politiche di alfabetizzazione finanziaria sono volte a promuovere lo sviluppo di mercati finanziari sani, aperti e competitivi e a sostenere la stabilità finanziaria, e al contempo rappresentano un complemento necessario agli approcci volti a rafforzare l’inclusione finanziaria e la protezione dei consumatori all’interno di quadri normativi e di vigilanza adeguati, al fine di migliorare la resilienza e il benessere finanziario1. È noto anche, che il mondo finanziario è ritenuto complesso e distante dai cittadini, che spesso non riescono a comprendere i numeri, il gergo e gli acronimi tecnici del settore. Eppure, siamo consapevoli che la finanza è parte fondamentale della nostra vita, dal semplice acquisto di un caffè al bar, fino alle decisioni più complesse (risparmi pensionistici, acquisto di una casa, ecc.), siamo continuamente chiamati a prendere decisioni finanziarie. Tuttavia, secondo l’indagine dell’OCSE sull’alfabetizzazione finanziaria degli adulti (2020)2 circa la metà della popolazione adulta dell’UE non ha una sufficiente comprensione dei concetti finanziari di base. Questo influisce sulla qualità delle scelte finanziarie.

Nel mese di aprile 2021, la Direzione generale per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali della Commissione Europea (DG FISMA) e la Rete internazionale dell’OCSE sull’educazione finanziaria (INFE)3 hanno annunciato lo sviluppo congiunto di quadri di competenze finanziarie nell’Unione Europea. A meno di un anno di distanza, l’11 gennaio 2022, il primo prodotto di questa collaborazione è stato ufficialmente presentato. Si tratta del quadro sulla competenza finanziaria per gli adulti nell’Unione Europea4 realizzato congiuntamente dagli esperti della Commissione e dell’INFE con l’obiettivo di migliorare le competenze finanziarie dei cittadini europei, per metterli nelle condizioni di operare scelte consapevoli ed efficaci sulle proprie risorse finanziarie. Il quadro a tal fine impegna i Paesi membri, le istituzioni educative e l’industria a sviluppare politiche pubbliche, programmi di alfabetizzazione finanziaria e materiali educativi, e sostiene lo scambio di buone pratiche da parte dei decisori politici e dei portatori di interesse europei. Questo quadro di competenza finanziaria ha lo scopo di fornire una terminologia e un quadro comune a livello UE per informare lo sviluppo di politiche e programmi di alfabetizzazione finanziaria, identificando le lacune nell’offerta di formazione, e per creare strumenti di valutazione.

1.1 Dal piano d’azione dell’unione dei mercati dei capitali al quadro delle competenze finanziarie per l’Unione europea

Il quadro congiunto sulle competenze finanziarie degli adulti nasce nell’ambito delle misure previste dal nuovo Piano di azione dell’Unione dei mercati dei capitali del 2020 (UMC)5 e, in particolare, dell’Azione 7 dedicata alla responsabilizzazione dei cittadini mediante l’alfabetizzazione finanziaria, che tra le altre attività prevedeva una valutazione di fattibilità dello sviluppo di un quadro europeo delle competenze finanziarie6.

Detta valutazione di fattibilità, presentata ad aprile 2021, ha evidenziato una forte disomogeneità tra i quadri di competenza finanziaria già esistenti nei diversi Paesi, nonché la grande variabilità nella loro struttura “Most of these frameworks cover key areas of competences such as budgeting and planning, payments and spending, borrowing, as well as risk management and investing but they vary significantly in terms of structure”7, nonché il fatto che in molti paesi non esistesse uno specifico quadro di riferimento sulle competenze finanziarie.

Il rapporto di valutazione rileva tuttavia la presenza di alcune analogie, soprattutto nella categorizzazione delle competenze, “there are also similarities across the developed financial competence frameworks. The vast majority of existing frameworks break down competences into (i) knowledge, (ii) skills and (iii) attitudes. Differences, however, remain, with respect to terminology”8.

A riprova della necessità di dotarsi di un quadro unico di riferimento sulle competenze finanziarie nell’UE la differenza degli strumenti censiti anche in relazione ai gruppi bersaglio. Nel caso, ad esempio, della Repubblica Ceca, della Slovacchia e dei Paesi Bassi i quadri di riferimento esistenti erano stati progettati per rispondere alle necessità di bambini e giovani sin dai primi anni della scuola primaria e fino alla scuola secondaria, dunque, apparivano disallineati rispetto alle competenze di base su cui si fonda il lavoro della rete OCSE-INFE riferito ai giovani della fascia 15-18 anni, in particolare per le misure di alfabetizzazione finanziaria. In altri casi, invece, i quadri di riferimento censiti dal rapporto di valutazione si rivolgono esclusivamente agli adulti over 18 secondo l’approccio seguito nel quadro delle competenze di base degli adulti del G20 e della rete OCSE-INFE, oppure nel quadro delle competenze utilizzato in Lettonia. Alcuni quadri di riferimento, infine, coprono entrambi i gruppi di beneficiari – giovani e adulti, si veda in proposito il caso del quadro irlandese sulle competenze finanziarie che grazie ai quattro livelli di misurazione dei risultati dell’apprendimento, può essere utilizzato da soggetti di tutti i gruppi di età.

Il rapporto di valutazione mette in guardia dai “pericoli” per i cittadini derivanti dalla rapida evoluzione del panorama finanziario prodotta dalle innovazioni tecnologiche e digitali e dal rapido sviluppo di prodotti finanziari verdi. Tali innovazioni e trasformazioni accelereranno la progressiva revisione e l’adeguamento dei quadri di competenza finanziaria che, secondo la DG FISMA, dovrebbero essere realizzati definendo prioritariamente una base concettuale comune su cui sviluppare politiche e strumenti per la promozione della competenza finanziaria dei singoli, come peraltro già indicato nelle conclusioni del Consiglio Europeo sul piano di azione sull’unione dei mercati dei capitali della Commissione Europea del 2 dicembre 20209.

Un simile incoraggiamento alla promozione dell’alfabetizzazione digitale e finanziaria contro il rischio di esclusione finanziaria è presente anche nelle conclusioni del Consiglio sulla strategia di pagamento al dettaglio nell’Unione dei mercati dei capitali del 23 marzo 202110.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate, il rapporto auspicava lo sviluppo di un quadro di competenza finanziaria dell’Unione europea (o, meglio, più quadri per procedere in modo omogeneo e aumentare l’impatto delle misure di alfabetizzazione finanziaria che saranno implementate dalla Commissione, dagli Stati membri e dagli stakeholder nel futuro. Tutti i soggetti interessati, dai governi alle amministrazioni locali, dagli istituti di istruzione agli addetti del settore, fino ai singoli cittadini, potrebbero avvantaggiarsi dall’esistenza di questo quadro comune di competenze finanziarie da mettere a disposizione di autorità, enti privati e società civile nello sviluppo di politiche e strumenti e nella valutazione della loro efficacia.

Per non incorrere nel rischio di duplicazioni e sovrapposizione di strumenti e attività, il rapporto sui risultati dello studio di fattibilità suggeriva che il futuro quadro di competenza finanziaria nell’UE fosse elaborato in collaborazione tra la Commissione e l’OCSE-INFE per valorizzare il patrimonio di dati e risultati, completando i quadri di competenze già esistenti rendendoli più adatti al contesto europeo, e al contempo, “in line with the Commission’s twin priorities of digital and green transition, competences also need to reflect the impact of important societal and market trends, such as digitalisation and the growth of sustainability-focused products and services in the area of personal finance.”11

1.2. Il quadro congiunto sulla competenza finanziaria per gli adulti nell’Unione europea

Nell’Agenda europea delle competenze per il 202012 l’alfabetizzazione finanziaria è inserita tra le “competenze necessarie per la vita” che ogni adulto (ma anche ogni giovane) dovrebbe possedere, indifferentemente dall’età. In precedenza, anche la raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente13 aveva inserito le competenze finanziarie tra quelle che le persone dovrebbero acquisire mediante l’applicazione di principi e processi matematici di base nel contesto quotidiano nella sfera domestica e per la corretta gestione del risparmio, nonché tra le competenze di base per svolgere l’attività imprenditoriale.

L’alfabetizzazione finanziaria si riferisce a una combinazione di consapevolezza finanziaria, conoscenze, abilità, atteggiamenti e comportamenti necessari per prendere le corrette decisioni finanziarie e raggiungere il benessere finanziario individuale14. Competenza finanziaria e alfabetizzazione finanziaria sono usate per lo più in modo intercambiabile.

La decisione di sviluppare due distinti quadri di competenza finanziaria, per gli adulti e per i giovani, da parte del gruppo di lavoro congiunto Commissione-OCSE/INFE è dipesa dalla “difficoltà” di racchiudere in un unico quadro classificazioni di competenze, di casi e sistemi di governance troppo diversi tra loro. Tuttavia, questi quadri finanziari devono contribuire a una comprensione condivisa dell’alfabetizzazione finanziaria nell’Unione europea.

Se da un lato, lo sviluppo di un quadro di riferimento per gli adulti consente di avviare in tempi più rapidi il lavoro con gli Stati membri sulla sua adozione, dall’altro lato il quadro di competenza finanziaria per i giovani, avendo un impatto sui curricoli scolastici, richiede tempi più lunghi, e ampie e approfondite consultazioni delle parti interessate (compresi gli esperti dei ministeri dell’istruzione). Di conseguenza, il primo step del lavoro congiunto della Commissione europea e OCSE-INFE si è concluso con la presentazione del Quadro sulla competenza finanziaria degli adulti nell’UE, a gennaio 2022.

Il quadro si concentra sulle competenze relative alla finanza personale e non tocca le competenze già coperte in altri quadri esistenti bensì le integra, lo European Digital Competence Framework for Citizens (DigComp), lo European Entrepreneurship Competence Framework (EntreComp)15, e il network INFE dell’Ocse “Core Competences Framework sull’alfabetizzazione finanziaria per le micro e pmi16”.

Esso rappresenta una pietra miliare nel lavoro della Commissione sull’alfabetizzazione finanziaria ed è un importante seguito al lavoro realizzato negli anni dal network INFE sull’alfabetizzazione finanziaria. Scopo dello strumento non è quello di fornire competenze curricolari, piuttosto di offrire una base concettuale sulla quale costruire una varietà di politiche e misure di educazione finanziaria. A tal fine, il quadro fornisce una serie di competenze basate sui risultati, che possono essere utilizzate per: i. supportare lo sviluppo, l’implementazione e l’aggiornamento delle strategie nazionali di educazione finanziaria; ii. sostenere la progettazione di programmi di alfabetizzazione finanziaria e lo sviluppo di materiali e strumenti per l’educazione finanziaria, come pure l’introduzione dell’educazione finanziaria nei curricula degli istituti di istruzione superiore, o essere di ispirazione per i corsi di formazione per insegnanti adulti, o ancora sostenere materiali e programmi di apprendimento specificamente progettati per i gruppi finanziariamente più vulnerabili. Potrebbe anche sostenere l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione private o pubbliche; iii. facilitare la valutazione dei livelli di alfabetizzazione finanziaria e la valutazione delle iniziative di alfabetizzazione finanziaria (a livello nazionale/locale).

Lo strumento è duttile, perciò idoneo a supportare i responsabili politici e i professionisti nell’ideazione di politiche e programmi (piuttosto che un curriculum) ma anche facilmente adattato alle esigenze di specifiche situazioni di vita o gruppi di destinatari, grazie alla possibilità di selezionare ed estrarre le principali competenze in relazione alle varie fasi della vita (ad esempio: la prima occupazione e la capacità di archiviazione delle buste paga per le verifiche future; oppure, la pensione per capire l’importanza della pianificazione pensionistica sin da giovani), oppure ai fabbisogni di competenze finanziarie di destinatari specifici: donne, anziani, giovani, gruppi a basso reddito e altri gruppi vulnerabili.

La Commissaria ai servizi finanziari, stabilità finanziaria e Unione dei mercati dei capitali, Mairead McGuinness, nel presentare lo strumento ha ricordato il primo obiettivo della Commissione, ossia, fornire alle persone il know-how per prendere decisioni informate sulle proprie finanze e promuovere il benessere finanziario e una partecipazione più sicura ai mercati finanziari.

Ciò è tanto più valido a fronte della crescente digitalizzazione della finanza e degli ancora troppo bassi livelli di alfabetizzazione finanziaria nell’Unione, che impattano in modo sproporzionato sulle persone più vulnerabili (giovani, donne, anziani e nuclei a basso reddito), poiché bassi livelli di competenze finanziarie si ripercuotono negativamente su individui e famiglie.

In questo senso, il lavoro congiunto della Commissione e dell’OCSE-INFE, rappresenta un significativo passo avanti nel rafforzamento dell’alfabetizzazione finanziaria nell’UE, e una parte fondamentale del piano d’azione dell’Unione dei mercati di capitali17 che favorisce il completamento di quel mercato unico nel quale i cittadini/consumatori possono navigare in sicurezza nei mercati di capitali.

1.3 Le competenze finanziarie e la doppia transizione verde e digitale

Il quadro delle competenze finanziarie per gli adulti nell’Unione europea dedica una specifica attenzione alle dimensioni trasversali della doppia transizione verde e digitale. In relazione a quest’ultima, il rapido cambiamento impresso dalla digitalizzazione ai servizi finanziari (ulteriormente accelerata dalla pandemia da COVID-19), con le app mobili che sempre più spesso sostituiscono i consulenti bancari, rischia di ampliare il gap di alfabetizzazione finanziaria della popolazione, in particolare le persone che non hanno le conoscenze, le competenze e le capacità di utilizzare i servizi digitali per accedere a prodotti e servizi finanziari, in modo sicuro. È dunque necessario prevedere lo sviluppo di competenze finanziarie digitali e la loro misurazione/valutazione.

Il nuovo quadro di competenze finanziarie sviluppato dall’UE e OCSE-INFE integra trasversalmente le competenze finanziarie digitali in tutte le aree e sezioni tematiche e le ascrive alle competenze che riguardano i servizi finanziari digitali, gli strumenti digitali della finanza personale, le attività digitali per la finanza personale. Esempi di competenze finanziarie digitali aggiunte al quadro di competenze, includono le competenze su valute digitali, strumenti digitali e metodi di pagamento, cripto-asset, dati personali e protezione dei dati personali, prodotti e servizi finanziari digitali, consulenza, truffe e frodi online e rischi informatici.

La transizione verde si inserisce nelle competenze di finanza sostenibile. La regolamentazione sulla finanza sostenibile si sta sviluppando sempre più in Europa e l’attenzione alla sostenibilità è divenuta sempre più rilevante per la finanza personale, con un’offerta crescente di prodotti e servizi finanziari sostenibili che può rendere più complesse le scelte finanziarie (sostenibili) da parte dei cittadini. Al fine di superare questa difficoltà il quadro prevede lo sviluppo di conoscenze, attitudini e abilità utili per prendere decisioni finanziarie valide che tengano conto delle preferenze di sostenibilità personali (ad esempio, l’impatto di una determinata azienda sulla biodiversità o sul clima, oppure il desiderio di garantire il rispetto dei diritti umani nelle catene di fornitura). Anche le competenze di finanza sostenibile sono incorporate trasversalmente nel nuovo quadro e si riferiscono, ad esempio, all’impatto ambientale degli acquisti, alle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti di investimento, agli investimenti sostenibili, al greenwashing, ai rischi legati al clima e alle etichette di sostenibilità.

1.4 Possibili sviluppi

Il quadro presentato dalla DG FISMA e dall’OCSE-INFE stabilisce le conoscenze, le abilità e le attitudini di cui gli adulti hanno bisogno per essere finanziariamente alfabetizzati. Definisce le aree di competenza chiave dell’alfabetizzazione finanziaria, per esempio pianificare un budget, investire o prendere in prestito. Naturalmente, il quadro è una cosa, ma i risultati potranno vedersi solo nella messa in pratica del sistema. Su questo, Commissione e OCSE si sono impegnati a lavorare insieme per sostenerne l’adozione da parte dei paesi membri dell’UE sin dall’inizio del 2022 e avviare le attività di monitoraggio sull’attuazione. L’obiettivo è che sia diffuso capillarmente e utilizzato da tutti i soggetti interessati: governi, istituzioni educative, biblioteche, imprese e singoli individui. Così se i governi potrebbero progettare o aggiornare le strategie nazionali di alfabetizzazione finanziaria, le università potrebbero sviluppare programmi sulla gestione delle finanze personali per i loro studenti e le aziende offrire corsi di formazione per il personale.

Parallelamente, la Commissione e l’OCSE, in collaborazione con gli Stati membri, inizieranno a lavorare su un quadro comune di competenze finanziarie UE/OCSE-INFE per i bambini e i giovani, che dovrebbe essere completato entro il 2022. È fondamentale, infatti, che l’educazione finanziaria sia avviata sin dall’infanzia, perché bambini e giovani prendono decisioni finanziarie, e nella vita continueranno a farlo. Gli studenti possono fare scelte di spesa o risparmio rispetto ai propri guadagni, magari da un lavoro part time, e forse lo fanno anche attraverso i social media e le piattaforme che da sociali si stanno definendo anche per la consulenza finanziaria. Per distinguere l’offerta di consulenza, è necessario possedere competenze adatte a decifrare le informazioni ricevute, spesso in tempi brevissimi e ripetutamente.

In relazione alla diffusione della finanza digitale dovrebbero essere indagata la possibilità di avvalersi di strumenti digitali per raggiungere in tempi brevi livelli elevati di alfabetizzazione finanziaria (e di benessere finanziario) anche grazie alla possibilità di personalizzazione dei percorsi. È il caso degli strumenti e delle applicazioni digitali per la gestione delle finanze personali, come i misuratori di budget e di spesa, e i tracciatori di obiettivi finanziari; oppure della fad con video didattici e corsi online.

Un obiettivo importante è rappresentato dalla resilienza finanziaria. Le persone con una solida educazione finanziaria sono in grado di prendere decisioni informate che favoriscono la resilienza finanziaria, come nel caso del risparmio per le evenienze inattese.

Infine, è da considerare l’attività di monitoraggio e della valutazione che potrà essere effettuata a seguito dell’implementazione del quadro sulle competenze finanziarie degli adulti nei vari Stati membri, sui livelli di alfabetizzazione post applicazione del quadro e gli esiti negli anni a venire. Interessante potrebbe anche rivelarsi il confronto fra i dati relativi all’utilizzo di questo quadro sulle competenze finanziarie e quelli degli strumenti attualmente in uso nei percorsi di formazione e accompagnamento allo start up per l’autoimpiego e la microimpresa di giovani, donne e disoccupati over 50 per la misura della propensione al rischio e della competenza finanziaria di base. L’alfabetizzazione finanziaria potrebbe in questo caso essere considerata un indicatore di inclusione sociale anche nell’ambito dei programmi nazionali e regionali dei Fondi SIE della programmazione 2021-2027, per una rafforzata implementazione del pilastro europeo dei diritti sociali.

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