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“Arginare la fragilità sociale”, la via italiana al microcredito"

Roma – “La diffusione della microfinanza può aiutare
anche a contenere la spesa pubblica, contribuire a ridurre quei costi
di ammortamento sociale che lievitano in tempi di recessione”.

È
quanto ha spiegato oggi a Roma il ministro degli Esteri Giulio Terzi,
durante il suo intervento al Forum “Microfinanza e politiche
dell’Unione europea”, a cui hanno partecipato anche il vice presidente
della Commissione europea Antonio Tajani e il presidente dell’Ente
nazionale per il microcredito, Mario Baccini.

Secondo Terzi, “arginare l’inattività e la fragilità sociale è essenziale per salvaguardare la qualità delle democrazie”. “Il disagio materiale può favorire derive populiste e regressioni della cittadinanza”, ha commentato il titolare della Farnesina, che ha confermato il sostegno dell’Italia alle iniziative europee “accompagnato da un’azione di promozione della microfinanza a livello nazionale e internazionale”. Tra le altre cose, ha ricordato Terzi, l’Italia punta “sulla partnership tra pubblico e privato” soprattutto “nei paesi del sud, come quelli toccati dalle primavere arabe”.

E a proposito di questo impegno, Baccini ha parlato di “via italiana
al microcredito”, “per mettere insieme, unire le forze, riuscire a
fare massa critica, dare una risposta unica”. L’Ente nazionale per il
microcredito sta cercando di sviluppare tutto questo come una sua
“priorità“, anche attraverso la gestione di 10 miliardi di fondi
europei.

“Aiutare giovani, donne e immigrati per la crescita di uno spirito
imprenditoriale”, soprattutto quelli già protagonisti della primavera
araba, è dunque uno degli obiettivi del microcredito, “strumento che
più di ogni altro può aiutare un giovane ad avere una seconda
opportunità“, ha commentato da parte sua Tajani.