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Microcredito: Forum europeo con Baccini, Terzi e Tajani

Al Forum della “Microfinanza e politiche dell’Unione Europea. Risorse e opportunità per la microimpresa e l’inclusione sociale” Mario Baccini, presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, il Ministro per gli Affari esteri, Giulio Terzi di sant’Agata e Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Ue, mettono in luce problemi e prospettive del settore. Parola chiave: niente assistenzialismo ma promozione e formazione. Istituzioni del microcredito, banche e terzo settore con rappresentanze locali ed europee la rete presente al convegno.

 

Parla di “forte impegno per trovare dinamiche nuove per il microcredito” il ministro degli Esteri Giulio Terzi di sant’Agata, sottolineando il valore della formazione di nuovi operatori. Centrale il partenariato economico con cinghia di trasmissione l’Ente per il Microcredito.

”Lavorare concretamente sul fronte della crescita altrimenti i sacrifici richiesti saranno stati inutili e perniciosi”: ha chiosato Antonio Tajani. La parola d’ordine in Europa è “far risorgere lo spirito imprenditoriale”, un aiuto in tal senso è rappresentato dall’inserimento nelle ore scolastiche dello studio dell’imprenditoria.
A livello europeo inoltre, destinato alle piccole imprese e richiamato negli interventi, è il programma di sostegno alle Pmi  Cosme, che idealmente prosegue le attività per la competitività e l’innovazione (CIP).

Mario Baccini, presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha poi risposto in esclusiva ad alcune domande:

In tempi di crisi il microcredito cosa può rappresentare?
L’unico vero futuro, la vera speranza per milioni di persone nel mondo, non solo in Europa. Va ricordato che in Europa il numero dei disoccupati è di circa 26.000.000. Microcredito ed economia sociale di mercato sono lo strumento per ridare lavoro e sicurezza sociale alle fasce deboli.

Di quanta Europa ha bisogno il microcredito?
Di tantissima Europa. Tanto è vero che l’Ente che presiedo gestisce fondi europei per rendere più forte lo strumento del microcredito. Ci sono giovani che si occupano di microfinanza e sono operatori del settore. Il problema è che in molte occasioni viene abusato il nome del microcredito, ma quando c’è un default di oltre il 10%,20%, 30% significa che queste sono attività clientelari e non c’entra niente il microcredito, che presuppone non un’elemosina né una contribuzione a fondo perduto ma una retribuzione del denaro versato.

L’Italia che ruolo ha nel lancio del vertice mondiale del microcredito?
L’Italia è centrale: siamo un Paese guida nelle politiche di microfinanza nel mondo, tutti concordano con noi le strategie. Manderò nei prossimi giorni al nostro ministro degli Esteri i risultati di questo workshop dove è emersa già una forte e crescente richiesta di un vertice mondiale del microcredito.  Noi siamo disponibili ad ospitarlo nel nostro Paese.

Riccardo Maria Graziano, segretario generale dell’Ente per il Microcredito, riferendosi alle opportunità di impresa dell’Ente ha fornito qualche dato: “Nel 2010 parliamo di 15/16mln di euro di finanziamenti erogati per il microcredito; nel 2011 sono diventati 32mln, anche grazie all’Ente; nel 2012 siamo arrivati a 50mln di euro. Il 2013 poi sarà l’anno di svolta: è stato costituito grazie all’azione dell’Ente e al Ministero Sviluppo Economico una sezione dedicata al microcredito nel fondo sociale di garanzia. E questo farà da leva e garanzia per il sistema bancario, di cui ha bisogno per erogare efficacemente il microcredito”.